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The place to be - "Il posto dove stare"

CASCINA CUCCAGNA

Claudia Bevacqua e Valerio Valente

The place to be – “Il posto dove stare”, i ragazzi di Esterni presso CASCINA CUCCAGNA – 15 maggio 2020
The place to be – “Il posto dove stare”, i ragazzi di Esterni presso CASCINA CUCCAGNA – 15 maggio 2020
The place to be – “Il posto dove stare”, i ragazzi di Esterni presso CASCINA CUCCAGNA – 15 maggio 2020
The place to be – “Il posto dove stare”, i ragazzi di Esterni presso CASCINA CUCCAGNA – 15 maggio 2020
The place to be – “Il posto dove stare”, i ragazzi di Esterni presso CASCINA CUCCAGNA – 15 maggio 2020
The place to be – “Il posto dove stare”, i ragazzi di Esterni presso CASCINA CUCCAGNA – 15 maggio 2020
The place to be – “Il posto dove stare”, i ragazzi di Esterni presso CASCINA CUCCAGNA – 15 maggio 2020
The place to be – “Il posto dove stare”, i ragazzi di Esterni presso CASCINA CUCCAGNA – 15 maggio 2020
The place to be – “Il posto dove stare”, i ragazzi di Esterni presso CASCINA CUCCAGNA – 15 maggio 2020
The place to be – “Il posto dove stare”, i ragazzi di Esterni presso CASCINA CUCCAGNA – 15 maggio 2020
The place to be – “Il posto dove stare”, i ragazzi di Esterni presso CASCINA CUCCAGNA – 15 maggio 2020
The place to be – “Il posto dove stare”, i ragazzi di Esterni presso CASCINA CUCCAGNA – 15 maggio 2020

“Siamo Claudia Bevacqua, responsabile sala, e Valerio Valente, responsabile bar di Un posto a Milano in Cascina Cuccagna.

Facciamo parte dell’impresa culturale Esterni, che punta su Milano addirittura dal 1995, promuovendo socialità e cultura, progettando nuovi modi e luoghi di aggregazione, turismo e ristorazione consapevole. All’inizio sembravamo dei pazzi: non eravamo in molti ad adottare un approccio simile in questo business.

Un posto a Milano nasce come progetto di Esterni, che nel 2012, assieme ad altre 5 realtà, restaurò la Cascina Cuccagna restituendola alla città. Da allora, ogni anno sono entrate qui circa 100.000 persone, tra cui tantissimi bambini e molti turisti. In Un posto a Milano lavorano oggi 45 persone.

Dopo questa crisi sarà un po’ come ricominciare da capo, ma portandoci dietro un nuovo patrimonio di valori ormai condivisi in ampi strati della società, oltre a una serie di nuove priorità oggi realmente avvertite da tutti, come ad esempio l’importanza del concetto di “spazio pubblico” che oggi fa parte dell’immaginario collettivo.

Con Esterni abbiamo sempre provato a far coincidere la qualità coi grandi numeri, ma non sarà facile riprendere da dove avevamo lasciato, sicuramente ci inventeremo qualcosa.  Per esempio, potremmo dover “spalmare” le nostre abitudini sulle 24 ore, ripensando totalmente i ritmi della nostra vita quotidiana.

Chissà.  

Crediamo fermamente che Milano, come ha sempre fatto, saprà lanciare nuove mode e anche nuovi modi di stare insieme.  Questa è sempre stata la sua forza nascosta. Certo è che questa volta dovremo essere ancora più bravi che in passato, soprattutto nella volontà di non escludere nessuno.

Sicuramente, e questa è la nostra più grande certezza da cui ripartire, noi ci siamo e cercheremo di fare la nostra parte.”

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